Le strategie militari

I due schieramenti contrapposti nella Grande Guerra non solo erano convinti che la ragione fosse ovviamente dalla loro parte, ma anche del fatto che la vittoria sarebbe giunta dopo pochi mesi di combattimento. Le strategie delineate dai generali alleati e dagli imperi centrali consistevano nell'occupazione del territorio nemico con ingenti movimenti di fanteria. Tali piani avrebbero avuto successo se fossero stati portati a termine con rapidità e nelle zone adeguate. Il capo di stato maggiore tedesco, Helmuth von Moltke, delineò due fasi nelle offensive del proprio esercito. In primo luogo avrebbe ordinato l'invasione del Belgio, per poi attaccare il Nord della Francia a arrivare fino a Parigi. Contemporaneamente, numerose divisioni si sarebbero dirette verso la frontiera dell'Alsazia e della Lorena, dove era stanziato il grosso dell'esercito francese, per bloccarne l'avanzata e isolarne le truppe. Una volta sbaragliato il fronte occidentale, Moltke avrebbe rinforzato quello orientale per annientare al più presto la resistenza russa. Da parte sua, il comandante in capo delle forze francesi, il generale Césaire-Joseph Joffre, collocò la maggiorparte dei suoi uomini alla frontiera con l'Alsazia e la Lorena, per rompere le difese tedesche e dividere in due il fronte. Joffre confidava nel fatto che i belgi riuscissero a contenere i tedeschi con l'aiuto di alcune divisioni francesi e inglesi. Tutti i piani fallirono. Moltke avanzò inesorabilmente verso il Belgio, occuparono poi gran parte del Nord della Francia. Joffre dovette intervenire per proteggere questo territori con l'aiuto di un contingente inglese, riuscendo a fermare i tedeschi sul fiume marna, a poche decine di chilometri da Parigi. Poco tempo dopo, nel settembre 1914, una controffensiva anglofrancese diede origine alle battaglie della Marna, che condussero al ripiegamento tedesco fino alla linea del fiume Aisne, dove si stabilì il fronte. Il fallimento dell'offensiva lampo tedesca in Francia costò il posto a von Moltke, che fu sostituito dal generale Erich von Falkenhayn, la cui prima mossa fu quella di tentare di occupare i porti del Canale della Manica (novembre 1914) per impedire l'arrivo di truppe inglesi dalle isole. Ma la difesa delle posizioni da parte di inglesi e belgi e l'inondazione volontaria delle Fiandre fermarono l'offensiva tedesca. Sul Fronte orientale, i tedeschi dovettero inizialmente subire una penetrazione russa nella Prussia orientale. Ma le forze russe si indebolirono rapidamente per la mancanza di rifornimenti e per il cattivo equipaggiamento dei soldati. Alla fine dell'autunno 1914, i generali Paul von Hindenburg ed Erich Ludendorff arrestarono l'avanzata dei russi, infliggendo loro due sconfitte a Tannenberg e nei laghi Masuri. Il fronte si stabilizzò all'interno del territorio russo, nella parte settentrionale dell'attuale Polonia. La campagna costò la vita a 1.200.000 russi ed esaurì gran parte delle riserve belliche del paese. L'offensiva russa ebbe invece maggiore successo contro l'esercito austroungarico. L'Austria dovette ritirarsi dalla Galizia e ripiegare verso i Carpazi. Anche i serbi, grazie all'appoggio russo, ottennero il ritiro austriaco da Belgrado, che era stata occupata nelle prime settimane di guerra. Alla fine del 1914, la Turchia entrò nel conflitto a fianco degli imperi centrali e nel maggio 1915 l'Italia si schierò con l'intesa. Poco dopo fu la Bulgaria ad andare a rafforzare tedeschi e austriaci. In questo modo il fronte balcanico assunse una grande importanza. Serbi e italiani riuscirono a contenere le offensive di bulgari e austriaci, mentre i turchi si mantennero su posizioni difensive di fronte al prevedibile attacco inglese dall'Egitto, protettorato britannico dal 1914, per difendere le vie marittime del Mediterraneo. Francesi e inglesi tentarono di rompere il fronte occidentale con offensive rapide e violente in punti precisi delle linee tedesche, in modo da indebolire le loro difese e provocarne la ritirata. Ma le truppe tedesche mantennero fermamente le loro posizioni. I bollettini di guerra si trasformarono in monotoni comunicati nei quali le stesse trincee cadevano un giorno nelle mani degli alleati e l'indomani in quelle dei tedeschi. Alla fine del 1915, tutti gli stati maggiori dovettero riconoscere il fallimento della guerra lampo e iniziarono a impostare i piani per una guerra di posizione su tutti i fronti, che sarebbe stata lunga e logorante. Il bilancio di questa prima parte del conflitto fu favorevole alla Triplice Alleanza, con i tedeschi che occuparono parte della Francia e della Russia, mentre le perdite umane furono più ingenti nello schieramento alleato.